Porta Borsari era l’ingresso principale dell’Urbe romana sulla Via Postumia, l’autostrada del passato che collegava il Mar Tirreno con l’Adriatico.
Fu costruita nel I sec. d.C e veniva chiamata Porta Iovia data la vicinanza all’antico tempio dedicato a Giove Lustrale. Diventò “Borsari” nel Medioevo quando i funzionari doganali chiedevano dazi fermando le merci in ingresso. Realizzato in tufo e mattoni, in origine era un edificio con corte centrale ed eleganti decorazioni. La cura e l’imponenza della Porta doveva far capire ai viaggiatori l’importanza della città in cui stavano accedendo.
Oggi è conservata solo la facciata esterna e ha una struttura su tre livelli, con due fornici ad arco e semicolonne con capitelli corinzi. Al centro si può notare l’iscrizione voluta dall’imperatore Gallieno nel 265 d.C. per l’ampliamento della cinta muraria urbana.
Fu fonte di ispirazione per i grandi architetti rinascimentali come Michele Sanmicheli, e fu raffigurata anche in medaglie del XVsec.